Artisti: Pasquale Altieri, Serafino Amato, Ali Assaf, Nicola Frangione, Werther Germondari, Francesco Impellizzeri, Itto, Riccardo Marziali, Cesare Pietroiusti, Edith Urban.
Sono passati cinquant’anni dalla prima opera definita ufficialmente ‘concettuale’ dallo suo stesso autore, Joseph Kosuth. Con un titolo ancora una volta ironico l’Ospizio Giovani Artisti vuole celebrare tale anniversario, presentando opere di dieci artisti della collezione che nei loro percorsi di ricerca hanno, appunto, ‘sviluppato il concetto...
Pasquale Altieri (Matera, 1966) vive e lavora a Viterbo. La sua produzione spazia dalla pittura all’assemblaggio, dal ready-made alla realizzazione di installazioni site-specific. Ha esposto in decine di mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero, ha svolto residenze artistiche ed ed è stato selezionato come finalista in concorsi internazionali. Da sempre svolge un ruolo importante nella diffusione e produzione artistica del territorio in cui opera, avendo anche gestito due gallerie di arte contemporanea.
Serafino Amato (Roma, 1958). Formato nell’ambito della ricerca teatrale, nel filone della cosiddetta “nuova spettacolarità”, collabora dal 1979 al 1983 con Benedetto ed Esmeralda Simonelli. Dopo l'esperienza teatrale e performativa si dedica prevalentemente alla fotografia e dal 2000 affianca alla fotografia l'uso della videocamera. Ha lavorato professionalmente con l'Associazione Fondo A.Moravia, il Teatro di Roma, la Fondazione Sigma-Tau, il Piccolo Teatro di Milano. Dal 2008 è docente della Cabot University (Roma).
Ali Assaf (Bassora, Iraq, 1950), vive e lavora a Roma. Attivo come co-organizzatore per diversi eventi artistici e culturali internazionali incentrati su alcune problematiche sociali contemporanee come l’immigrazione, l’identità, l’esilio e il ruolo dell’artista nel contesto multiculturale, nelle sue opere affronta i fenomeni sociali attraverso la fotografia, l’installazione, la performance, il video e la pittura. È stato artista e commissario del Padiglione dell’Iraq nella 54. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
Nicola Frangione (Forenza, Potenza, 1953) vive e lavora a Monza dal 1972. Artista interdisciplinare e sperimentatore di varie tecniche artistiche: arti visive, grafica editoriale, musica e poesia sonora, regia video e teatro, poesia visiva e Mail Art. Oltre la Poesia visiva con la Mail Art da circa 25 anni contribuisce allo sviluppo e alla diffusione in italia organizzando progetti, mostre e laboratori itineranti. Dal 2002 è direttore artistico del Festival Internazionale di Performance Art e poetiche interdisciplinari "Art Action" di Monza.
Werther Germondari (Rimini, 1963), attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali e situazioniste, che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge da trent’anni una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, e focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica. Nel 2013 ha aperto l’Ospizio Giovani Artisti.
Itto (Roma, 1962), che usa questa tag fin dagli anni ’90, ha sperimentato vari campi di applicazione, dalla pittura agli assemblaggi, fino alle installazioni e alle performance in giro per la città. Concetto base della sua espressione è lo 'zen metropolitano', e adora le culture delle minoranze etniche, in particolare quelle amerindiane. Si definisce cannibale dell'arte, in cui tutto e' buono da fagocitare, in caso di bisogno. Ha esposto per le ultime mostre da Pio Monti a Roma e realizzato lavori per il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove).
Francesco Impellizzeri (Trapani, 1958) vive e lavora a Roma. Nelle sue esposizioni propone performances e installazioni in cui varie espressioni artistiche (musica, teatro, pittura, ecc) si fondono per mezzo dell'ironia fino ad ottenere anche un prodotto fotografico e pittorico. Si cala nei panni di alcune “creature” creando tableaux vivants in cui costumi, musica e regia vengono progettati e realizzati come in un vero e proprio spettacolo teatrale, ma con contenuti sintetici e concetti nascosti.
Riccardo Marziali (Lanciano, 1956), opera nella performing-art e realizza installazioni, di gruppo, e in gruppo. I ‘suoi’ libri, elementi materici, emotivi e segnici, attraverso l'annichilimento del loro valore d'uso, acquistano rilevanza artistica. La cucitura opera, in essi, un’apertura ed un compattamento, permettendo l'emergere di letture, o riletture emozionali dell'oggetto e trasformandolo in generatore di istanze. L’opera in mostra è una ‘materializzazione ingravalliana’, rilettura materico-anamorfica der Pasticciaccio, del 2015.
Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) è un artista visivo, fondatore e coordinatore di molti centri di ricerca, progetti e convegni d’arte. Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Medico psichiatra, Pietroiusti ha sempre dimostrato un interesse specifico per le situazioni paradossali o apparentemente irragionevoli, comunemente non considerate o “considerate troppo insignificanti per diventare motivo di analisi o di rappresentazione”.
Edith Urban (Montabaur, Germania, 1956) vive e lavora a Roma dal 2003. Particolarmente importante per la sua formazione è stato l’incontro con l’artista viennese Hermann Nitsch, del quale è stata allieva presso la Staatliche Hochschule für Bildende Künste Frankfurt (Städel) dal 1995-97. Dal 1974-81 ha studiato filologia tedesca, economia e filosofia presso la Johannes-Gutenberg-Universität Mainz con una borsa di studio della ‘Hans-Böckler-Stiftung’, conseguendo un master’s degre.