Performance, Studio Lab 138, Pavona di Castel Gandolfo (Roma), Italy, 25th of November, 'International Day for the Elimination of Violence against Women / Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne’.
The performance, realized on the occasion of the World Day Against Violence Against Women, wants to have a symbolic value. Reversing the most classic situation, that is 'naked model - dressed photographer', Werther Germondari, even if with his usual ironic and desecrating attitude, wants to try to give back to women some of the dignity that has always been denied by men throughout history. It is in fact the male figure that has always stripped, literally and psychologically, the woman, making her a simple puppet and object of his desire, to the detriment of the respect that must be shown not only as a woman, but first and foremost as a 'person'. Therefore, during the performance, Werther Germondari will take pictures as in a normal photographic session, in the photographic studio of Studio Lab 138, of all the women present who wish to do so. But in this case, the women photographed must be fully dressed, while the photographer, Werther Germondari, will be completely naked.
"Paradoxically, someone could see this action of mine, carried out on such a serious and important day, in turn as a violent act towards women. In the sense that that of the naked photographer could be compared to the gesture of a sexual maniac who shows himself naked to a woman in a public park. Well, those who know my artistic research know very well that my approach totally excludes this intent on my part. First of all, no woman will be obliged to be photographed or to participate in the performance, and whoever will accept it will have to read this action of mine simply as an awkward but also (I hope) amusing attempt of reparation, once in a while, with respect to the custom of history. I would also like to say that the action I will do should not be seen as one of the parties that some clubs organize on the occasion of March 8th. I'm not a stripper, I'm now well past my prime, with a belly, and I'm also not very well endowed from a 'genital' point of view. The latter is in fact the only part of my body equal to that of Michelangelo's David. Those who will be photographed or those who will attend the performance should not hold back from laughing or smiling seeing my naked body, it is normal that this happens, and there is nothing wrong with that. But at the same time I hope to make people think about the fact that in the end a naked body has precisely nothing wrong with it. It seems unbelievable to say this, but a naked body today is still a 'scandal', while it is only the body of a human being, and nothing more. I therefore ask you, finally, to accept this action of mine for what it is, that is, one of those strange projects of mine that, passing from idea to reality, become small pieces for a reflection that also makes the brain 'smile', and to try to make in this specific case a small 'step forward' in the fight for equality between men and women. (Werther Germondari)
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La performance, realizzata in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, vuole avere una valenza simbolica. Ribaltando la più classica delle situazioni, ovvero ‘modella nuda - fotografo vestito’, Werther Germondari, seppure con il suo consueto piglio ironico e dissacratorio, vuole tentare di restituire alle donne un po’ della dignità da sempre negata dal genere maschile nel corso della storia. È infatti da sempre la figura maschile che spoglia, letteralmente e psicologicamente, la donna, rendendola semplice pupazzo e oggetto del proprio desiderio, a discapito del rispetto che le deve essere mostrato non solo come donna, ma innanzitutto come ‘persona’. Di fatto, dunque, durante la performance Werther Germondari scatterà delle foto come in una normale sessione fotografica di posa, nello studio fotografico dello Studio Lab 138, a tutte le donne presenti che lo desidereranno. Ma in questo caso le donne fotografate dovranno essere interamente vestite, mentre il fotografo, Werther Germondari, sarà completamente nudo.
“Paradossalmente qualcuno potrebbe vedere questa mia azione, realizzata in una giornata così seria ed importante, a sua volta come un atto violento verso la donna. Nel senso che quello del fotografo nudo potrebbe essere paragonato al gesto di un maniaco sessuale che si mostra nudo a una donna in un parco pubblico. Ebbene, chi conosce la mia ricerca artistica sa bene che il mio approccio esclude totalmente questo intento da parte mia. Innanzitutto nessuna donna sarà obbligata a farsi fotografare o partecipare alla performance, e chi lo accetterà dovrà leggere questa mia azione semplicemente come un goffo ma anche (spero) divertente tentativo di riparazione, una volta tanto, rispetto alla consuetudine della storia. Ci tengo poi anche a dire che l’azione che farò non deve essere vista nemmeno come una delle feste che organizzano alcuni locali in occasione dell‘8 marzo. Io non sono uno spogliarellista, sono ormai decisamente avanti con gli anni, con pancia, e sono pure poco dotato da un punto di vista ‘genitale’. Quest’ultima è infatti l’unica parte del mio corpo uguale a quella del David di Michelangelo. Chi verrà fotografato o chi assisterà alla performance non dovrà trattenersi dal ridere o sorridere vedendo il mio corpo nudo, è normale che ciò accada, e non c’è niente di male. Ma allo stesso tempo spero di far riflettere sul fatto che in fondo un corpo nudo non ha appunto niente di male. Sembra incredibile dirlo ma un corpo nudo oggi fa ancora ‘scandalo’, mentre è solo il corpo di un essere umano, e nulla di più. Vi chiedo quindi, infine, di accettare questa mia azione per quella che è, cioè uno di quei miei strani progetti che passando dall’idea alla realtà diventano piccoli tasselli per una riflessione che faccia anche ‘sorridere il cervello’, e per cercare di fare in questo caso specifico un piccolo ‘scatto in avanti’ nella lotta per la parità uomo-donna”. (Werther Germondari)