ELETTROSHOCK
30 anni di video in Italia
(1971-2001)
a cura di Bruno Di Marino con la collaborazione di Lara Nicoli
La comparsa della prima videocamera portatile in Italia, risale alla fine degli anni '60. Il videotape in quel periodo era usato soprattutto per documentare le performance nellíambito dell’arte contemporanea o come ìarmaî politica di controinformazione. Nel decennio successivo si rafforza la produzione di videoarte e cominciano a sorgere alcuni importanti archivi. Negli anni 80 nasce una nuova generazione di videomaker indipendenti, alcuni di essi utilizzano l’elettronica perché non si possono permettere di girare in pellicola, altri invece sono interessati allo specifico del medium. È questo anche il decennio in cui si diffondono altri ìsottogeneriî come la videodanza, il videoteatro e la videopoesia. Ma vi sono anche altri territori dove il video prende piede, il clip musicale, líanimazione, la computer animation, ecc. Gli anni 90 vedono infine l’avvento della tecnologia digitale, aprendo una nuova stagione dellíarte elettronica nostrana.
Elettroshock vuole essere la prima ricognizione quanto più esaustiva possibile sulle varie forme di video che si sono susseguite in Italia. L’idea della rassegna nasce innanzitutto con líintento di documentare e valorizzare un ambito poco considerato e conosciuto dal grande pubblico, attraverso una selezione che copre un arco trentennale con oltre un centinaio di lavori di diverso genere, dalla videoarte al documentario, dalla fiction alla sperimentazione, dal videoritratto alla videolettera, dal clip musicale alla computer animation, ecc.