Nel lavoro complessivo di Werther Germondari si modificano i tratti e i segmenti di ciò che si poteva chiamare, senza sospetti, "speranza progettuale". E questi segmenti si collegano tra loro con una serie di puntini di sospensione, in modo da evitare con cura il finto rigore iperspecialistico (...) L'identificazione genetica come scambio di generalità refrattarie alla qualificazione estetica diventa motivo per una esercitazione sui valori delle ricerche e delle sperimentazioni scientifiche e tecnologiche più avanzate. (Roberto Daolio, 1993)